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ROBERTO PLANO

Vincitore del Cleveland International Piano Competition e premiato ai Concorsi Van Cliburn, Honens, Geza Anda, Dublino, Valencia e Sendai, Roberto Plano ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha portato ad esibirsi in sale quali Lincoln Center e Steinway Hall (New York), Herculessaal e Gasteig (Monaco), Wigmore Hall e St. John’s Smith Square (Londra), Salle Cortot (Parigi), National Concert Hall (Dublino), Sala Verdi, Teatro Dal Verme e Auditorium di Milano, Teatro Donizetti (Bergamo), Teatro Manzoni (Bologna), Parco della Musica (Roma), per prestigiosi Festival quali il Festival Michelangeli di Brescia e Bergamo, MusicaRivaFestival, Chopin Festival di Duszniki (Polonia), Ravinia Festival, Gilmore International Keyboard Festival, Portland International Piano Festival (Usa), Stellenbosch Piano Symposium (Sudafrica) e Bologna Festival – Grandi Interpreti. Ha suonato come solista con prestigiose orchestre tra cui Houston Symphony, archi dei Berliner Philharmoniker, Kremerata Baltica, RTE National Symphony Orchestra, Konzertverein Orchestra, Festival Strings Luzern, Orchestra Sinfonica Verdi, con celebri direttori d’orchestra quali Sir Neville Marriner, Pinchas Zuckerman, James Conlon, Miguel Harth-Bedoya, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti.

Nel luglio 2013 e nel febbraio 2015 il mensile Amadeus gli ha dedicato la copertina allegando un CD in cui interpreta le Sonate op. 1 di Luchesi in prima registrazione mondiale e un’antologia di musiche scriabiniane. Ha inciso per Sipario, Azica, Arktos, Concerto, Suonare Festival e Brilliant Classics, ed è di recentissima pubblicazione il suo disco di debutto per Decca con l’incisione integrale delle Harmonies Poetiques et Religieuses di Liszt, opera che mancava nel catalogo della grande casa discografica inglese da più di cinquanta anni. Ha collaborato con celebri quartetti d’archi (Cremona, Takacs, Fine Arts, St. Petersburg, Vogler, Henschel, Jupiter) e con solisti quali Enrico Bronzi, Ilya Grubert, Francesco Manara, Alessandro Travaglini, Gabriele Cassone, Giovanni Scaglione, Paola Del Negro – con cui suona in duo pianistico da diversi anni – e il pianista jazz Paolo Paliaga, con il quale ha inciso il disco Inspiration, dedicato alla fusione tra musica classica e jazz.

Ha tenuto masterclass nelle maggiori università americane, in Giappone, a Taiwan e a Singapore. Per i suoi meriti artistici è stato invitato dal Senatore Thad Cochran presso lo U.S. Capitol a Washington e nominato Socio Onorario dal Lions Club Varese Prealpi, che già gli aveva assegnato il Premio Lumen Claro. È stato definito dal Chronicle il “Pavarotti del pianoforte” per il suo liricismo, indicato come l’erede di Rubinstein e Horowitz dal commentatore radiofonico di Chicago P. Harvey e additato come uno tra i più grandi interpreti di Skrjabin dal critico americano John Bell Young.

Nell’autunno del 2016 è diventato il primo pianista italiano chiamato a ricoprire il ruolo di titolare di una Cattedra di Pianoforte della Boston University, ed è da poco stato insignito – anche in questo caso primo musicista italiano – dell’American Prize. Dall’anno scorso è titolare di una Cattedra di Pianoforte presso una delle istituzioni musicali più prestigiose al mondo, l’Indiana University Jacobs School of Music. In Italia tiene un Corso di Perfezionamento presso l’Accademia di Musica di Pinerolo.

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