Danzatori: Maria Virginia Marchesano e Aniello Schiano di Cola
Percussioni: Giuseppe Saggiomo, Gianmarco De Angelis, Fabio Macchia, Marco Crivelli, Andrea D’Intino.
Pianoforti: Riccardo Tiberia e Barbara Di Mario
RODION KONSTANTINOVIČ ŠČEDRIN
Carmen Suite (1967)
Carmen suite è una composizione di Rodion Ščedrin per orchestra d’archi e percussioni, basata sulla Carmen di Georges Bizet e scritta appositamente, nel 1967, per l’omonimo balletto del teatro Bolšoj, coreografato da Alberto Alonso per l’étoile Majja Pliseckaja.
Lo spettacolo dell’Ensemble MuTeaDa affianca alla musica e alla danza, nella trascrizione per due pianoforti e cinque percussioni, la narrazione. Riprendendo la novella originale di Prosper Merimée da cui l’opera di Bizet fu tratta, a raccontare la vicenda, dalla sua cella, è Don José, condannato a morte per l’omicidio di Carmen.
Il racconto, che pone questioni che continuano a costruire e a informare ancora oggi la nostra coscienza, assume immediatamente i toni della confessione mescolando suoni, parole, ombre e fantasmi.
L’ultima notte di Don Josè, tra visioni e ricordi, vede agire Carmen, una donna che ama la sua libertà più dell’amore e della sua stessa vita, e l’incarnazione del “maschile”, nelle sue complesse sfaccettature (la possessività, la gelosia, il folle amore di Don Josè e la vanità del torero). L’ensemble musicale, disposto a semicerchio, in questa riproposizione rappresenta di volta in volta l’arena, la piazza, il tribunale, il plotone d’esecuzione.
La voce dell’attore, il corpo dei ballerini, i timbri dell’ensemble costruiscono un dialogo continuo, per creare un’unica partitura di parole, azioni, suoni, che insieme raccontano una storia classica ma sempre attuale.