Vitaliano Trevisan. Nato nel 1960 a Sandrigo, Trevisan si interessa da sempre di letteratura e scrittura, e dopo due prove interessanti nel 1996 e 1998 (“Un mondo meraviglioso, uno standard” e “Trio senza pianoforte”), nel 2002 arriva il successo nazionale e il consenso della critica con “I quindicimila passi”, raccolta di racconti con protagonista Thomas, un uomo dalle molteplici fobie e comportamenti ossessivi-compulsivi. Trevisan vince con questo libro il Premio Campiello Francia e il Premio Lo Straniero. Porta avanti il suo impegno letterario anche dopo il suo esordio al cinema nel 2004, e tra i libri pubblicati figurano “Wordstar(s)”, “Il ponte” e “Grotteschi e arabeschi”. L’esordio al cinema come attore e come sceneggiatore avviene nel quinto lungometraggio di Matteo Garrone, Primo amore, in concorso al 54° Festival di Berlino. A seguire scrive la sceneggiatura e recita in Still life (2005) di Filippo Cipriano e l’anno successivo nel documentario Questioni di pelle (2006), ambientato nel mondo della tossicodipendenza e basato su storie vere. Risale al 2006 anche la partecipazione al miglior film al festival di Annecy Riparo, per la regia di Marco Simon Puccioni. Nei tre anni di pausa sul grande schermo Trevisan è impegnato sui palcoscenici teatrali, fino ad allestire un’opera teatrale sulla Shoah nel film di Jean Sarto Dall’altra parte del mare (2009) e nella miniserie thriller diretta da Alex Infascelli Nel nome del male, ambientata nel mondo delle sette sataniche e incentrata sulle vicende della famiglia Baldassi. Sono ancora i meandri della mente umana a interessare Trevisan, che prende parte alla miniserie sullo psichiatra Franco Basaglia C’era una volta la città dei matti. Nel 2010 è ancora la televisione ad attirare l’attore nella serie poliziesca Ris Roma. L’anno seguente Trevisan torna al cinema con Cose dell’altro mondo di Francesco Patierno, che affronta con vena comica tematiche forti come immigrazione e razzismo.