“Vero movimento…”
“Poetronics”, nell’universo senza confini delle Apps, è un generatore automatico di poesia. Lo scarichi sul tuo tablet e viene fuori una icona piuttosto buffa: un gufetto con gli occhi blu elettrico e il naso arancione che sembra stretto nella morsa di due parole: “Poetry” e “Creator”. Dai un colpetto leggero al gufo ed entri nel regno della poesia… Su una specie di lavagna bianca ti appare una lista di parole, apparentemente buttate li a caso…Ti accorgi subito però che ogni parola è un tassello mobile e che la puoi mettere in qualunque punto della lavagna. Le tessere del mosaico le puoi combinare in qualsiasi ordine fino a comporre, come dice il gufo, “your final poetry”. Che ovviamente puoi “immediately share” con i tuoi amici o addirittura con il “mondo”…
Cosa hanno in comune la Poetronics“immateriale”, informatica e virtuale, con la Poetronicsfatta di carne, di sangue, di mente e di cuore che Annamaria Giancarli ha inventato ormai venti anni fa? Tutto, tranne la parola “automatico” (e ovviamente il gufo…). Anche Poetronics genera poesia: è un motore instancabile, un meccanismo perpetuo, una matrice originale. E lo fa radunando intorno alla propria insegna, le voci poetiche più acute, sensibili, “inconciliate” del paesaggio letterario italiano. Non solo: la produzione di oggetti poetici avviene, generalmente, grazie ad una ars combinatoria che mette una accanto all’altra, sulla lavagna bianca delle idee, parole apparentemente lontane: musica, performance, voce, suono, elettronica, teatro. Sembra difficile comporre, con queste parole, qualche cosa che sia dotato di senso. Eppure, da due decenni a oggi, una mano sapiente, e niente affatto automatica, muove questi tasselli, li avvicina, li allontana, li sovrappone per costruisce frasi, strofe, discorsi.
Qualunque sia la combinazione tra le parole, però, le voci più acute rimangono quelle che si congiungono nella “ragione sociale” di Poetronics: la poesia e la musica elettroacustica. Due metà di uno stesso guscio. Umberto Saba (che di elettronica si intendeva poco) diceva sempre che per capire una poesia occorreva leggerla ad alta voce e soprattutto camminando. Era necessario cioè, ed è necessario tuttora, nutrire il segno grafico con il suono della voce e far muovere questo suono, insieme al corpo, nello spazio. E’ esattamente ciò che fa, per statuto costitutivo, la musica elettroacustica: genera voci e le mette in movimento. Disegna percorsi, traccia itinerari, costruisce spazi facendo muovere il suono nel tempo. Giacomo Fronzi, in un libro recente e prezioso che si intitola Electrosound, sostiene che il tratto comune tra le diverse epifanie della musica elettronica, sia che appartenga al dominio della cultura “alta” oppure a quello del cultura “bassa”, è proprio il gesto esplicito del movimento. Tra Cage e il dub, tra Stockhausen e la techno, tra la musique concrète e la house ciò che “cattura” i sensi non è la qualità del timbro o il grado di complessità della scrittura, bensì il fatto che il suono elettroacustico non possiede una unica fonte generativa, non è riconducile ad una sorgente collocata con precisione nello spazio. E dunque richiede, implicitamente o esplicitamente, il gesto del movimento: dalle fonte all’ascolto e viceversa. E’ ciò che chiede, in fondo anche la voce della poesia: leggere nella parola (possibilmente ad alta voce) l’infinita mobilità del senso, il movimento oscillatorio e pendolare del significato.
Proprio in ragione di questa identità, forse, la poesia e la musica elettroacustica hanno creato nel tempo, sulla scena viva di Poetronics, organismi volatili, imprendibili, multipli che hanno creato, a L’Aquila, un humus fertile e straordinariamente creativo. I moti sincronici di Poetronics tornano a disegnare i loro percorsi anche quest’anno, nonostante i colpi severi che le associazioni culturali stanno dolorosamente subendo. E non solo in città. La Società Aquilanadei Concerti è orgogliosa di poter offrire all’ echter bewegung della musica e della poesia una casa dove abitare. Almeno per un giorno.
Guido Barbieri
direttore artistico della Società Aquilana dei Concerti “B.Barattelli”
Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti "BONAVENTURA BARATTELLI"
Tel.: +39 0862 24262