un’opera di Alessandro Stradella – prima esecuzione moderna
STRADELLA Y-PROJECT
ANDREA DE CARLO direzione
Paweł Paszta regia
Beatriz Arenas Lago – Celia
Nikolay Statsyuk – Rosalbo
Sofie Garcia – Clori
Yuri Miscante Guerra – Fileno
Antonia Fino – Silvano
Magdalena Pikuła – Erinda
Lucrezia Nappiniviolino I
Angelo Di Ianni violino II
Francesco Oliverotiorba e chitarra barocca
Elias Pfetschertiorba
Irene Maria Carabaviola da gamba
Serena Seghettiniviola da gamba
Amleto Matteuccicontrabbasso
Diego Ruenes Rubialesorgano
Lucia Adelaide Di Nicolaclavicembalo
Una coinvolgente storia di finzione ed intrecci amorosi nella suggestiva ed esotica cornice delle campagne di una Arabia immaginaria. Di incerta attribuzione fino ai giorni nostri “Amare e Fingere” è stata ricollocata all’interno del corpus delle opere di Alessandro Stradella (1643 – 1682) grazie alle ricerche e agli studi del Prof. Arnaldo Morelli. L’opera, composta intorno agli anni ’70 del XVII secolo, racconta alcune vicende attorno alla corte di Celia, regina d’Arabia che, stanca della vita di corte, decide di risiedere nelle campagne e nei boschi. Al suo seguito Clori (in realtà Despina, principessa persiana, allontana dalla sua corte per una profezia), il tutore Silvano, la pastorella Erinda, il pastore Rosalbo (in realtà il principe d’Egitto innamorato di Clori). Dalla Persia giunge il principe Artabano in cerca di moglie ma soprattutto della sua sorellina scomparsa (Clori/Despina) il quale, con il nome di Fileno, si unisce alla corte di Celia, diviene amico di Rosalbo e si invaghisce di Clori innescando una serie di equivoci e finzioni. Tutto si risolverà in un rocambolesco lieto fine in riva al mare.