Il pianista Herbert Schuch si è guadagnato la fama di essere fra i più interessanti musicisti della sua generazione grazie a programmi e registrazioni di grande impatto. Nel 2013 ha ricevuto l’ECHO Klassik per la registrazione del Concerto per pianoforte di Viktor Ullmann e del Concerto per pianoforte n. 3 di Beethoven insieme alla WDR Sinfonieorchester diretta da Olari Elts. Nel 2014 ha pubblicato un affascinante CD da solista, Invocation, con opere di Bach, Liszt, Messiaen, Murail e Ravel. Negli ultimi tempi Herbert Schuch si è dedicato intensamente alla musica di Ludwig van Beethoven ed ha registrato su CD le sue Bagatellen op. 19 e Musica Ricercata di György Ligeti. Nel 2020, anno beethoveniano, sono stati pubblicati diversi CD che sottolineano l’ampiezza di qualità artistiche di Herbert Schuch: il CD solista Reflecting Beethoven, che ancora una volta va ad esplorare l’influenza di Beethoven nei secoli XX e XXI, e una vera rarità pubblicata da Sony Classical, il Doppio concerto di Johann Nepomuk Hummel, realizzato insieme alla violinista Mirijam Contzen, l’Orchestra Sinfonica della WDR e Reinhard Goebel.
Herbert Schuch ha collaborato con orchestre quali la London Philharmonic Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la NHK, l’Orchestra del Teatro Mariinsky con la direzione di Valery Gergiev, la Residentie Orkest Den Haag, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra della Svizzera Italiana, i Münchner Philharmoniker, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, i Bamberger Symphoniker, la Dresden Philharmonie e le orchestre sinfoniche delle radio MDR, WDR, NDR Hannover e DR (Danmarks Radio), oltre che la Camerata Salzburg e la Festival Strings Lucerne. È ospite regolare delle istituzioni e dei festival più prestigiosi quali il Kennedy Center di Washington D. C., la Elbphilharmonie di Amburgo, la Philharmonie di Colonia, il Festival di Salisburgo, il Festival Radio France Occitanie, il Festival Pianistico della Ruhr, il Festival Musicale di Rheingau, il Kissinger Sommer e lo Schumann Festival di Düsseldorf. Fra i direttori d’orchestra con cui ha instaurato collaborazioni di successo figurano Pierre Boulez, Andrey Boreyko, Douglas Boyd, Lawrence Foster, Gustavo Gimeno, Rainhard Goebel, Mirga Grazinyte-Tyla, Eivind Gullberg Jensen, Jakub Hrusa, Jun Märkl, Riccardo Minasi, Kent Nagano, Yannick Nézet-Séguin, Jonathan Nott, Markus Poschner, Michael Sanderling, Jukka-Pekka Saraste, Markus Stenz e Valery Gergiev.
Herbert Schuch è nato a Timisoara, in Romania, nel 1979. Dopo le prime lezioni di pianoforte nella sua città natale, nel 1988 si è trasferito con la famiglia in Germania, dove vive tutt’ora. Ha proseguito gli studi musicali con Kurt Hantsch e poi con Karl-Heinz Kämmerling al Mozarteum di Salisburgo. Negli ultimi tempi Herbert Schuch è stato particolarmente influenzato dai suoi incontri e collaborazioni con Alfred Brendel. Ha catturato l’attenzione internazionale grazie alla vittoria di tre importanti concorsi pianistici nel corso di un solo anno: il Concorso “Casagrande” di Terni, il Concorso Pianistico Internazionale di Londra ed il Concorso Pianistico “Beethoven” di Vienna. Herbert Schuch, che da bambino ha anche suonato il violino per dieci anni, condivide la propria passione per la musica da camera con musicisti quali Nicolas Altstaedt, Julia Fischer, Maximilian Hornung, Sebastian Manz e Daniel Müller-Schott. Il suo duo pianistico al fianco di Gülru Ensari ha dato vita a convincenti interpretazioni, sia a quattro mani che con due pianoforti; insieme hanno registrato anche due CD per Avi Music con un repertorio che va da Mozart a Bernd Alois Zimmermann.
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