È “core/coração“ il nuovo album di Maria Pia De Vito, un lungo lavoro di traduzione di canzoni brasiliane dal portoghese al dialetto napoletano svolto al fianco degli autori, divenuto finalmente un album registrato tra Roma e Parigi, uscito il 5 maggio 2017. Prodotto e edito da Jando Music in collaborazione con Via Veneto Jazz.
Nuova fatica discografica, una delle più sentite, ed una delle più chiaramente transculturali: il titolo va ad indicare espressamente un lavoro del cuore, la cui scintilla è stata accesa dall’incontro con il compositore e chitarrista brasiliano Guinga ed il successivo incontro poetico con Chico Buarque, ospite del disco in due brani “Todo sentimento“ e “O Meu Guri“ (quest’ultimo un duetto in napoletano).
Un lavoro accurato di traduzione dal portoghese al napoletano, svolto fianco a fianco con gli autori, in particolare con Chico, volto a conservare intatta la bellezza, la poesia e la musicalità dei testi originali, resi nella lingua napoletana, formidabile strumento musicale, lirico, ritmico e visionario allo stesso tempo. In questa visione metamorfica, come un tuffo in profondità nel mondo della canzone d’autore brasiliana, le danze campane incrociano quelle brasiliane, il samba visionario di Tom Zè incontra una tammurriata e insieme incorniciano il capolavoro “Construçao“ di Chico Buarque divenuto “’A costruzione“, “Agua e Vinho“ di Egberto Gismonti si mescola a “Voce ‘e notte“, meraviglioso esempio della grande tradizione melodica napoletana, “A volta do malandro“ diviene “’O ritorno d’o Jammone“, “Partido alto“ diviene “Dio ce penzarrà“, “Teresinha“ diviene “Teresella“, “Trocando em miudos“ diviene “Facimmo ampresso“.
Maria Pia De Vito: “Il lavoro è stato favorito dalla straordinaria potenza del napoletano, mia lingua madre che non smette di stupirmi e di farmi innamorare. Quando, 7 anni fa, fui invitata da Guinga per il nostro primo concerto insieme e mi ritrovai a tradurre in napoletano i testi dei suoi brani, mi fu chiaro che per me si stava aprendo una nuova via. Il mio lavoro è progredito insieme ad un rapporto epistolare con Chico, un carteggio di anni divenuto nel tempo una amicizia profonda e per me preziosissima, basata su un amore feroce per le parole ed il loro suono. Abbiamo discusso insieme significati e sfumature: il mio impegno maggiore è stato quello di restituire il più possibile, nelle mie traduzioni, non solo il significato, ma anche la sonorità originale dei testi. Laddove non possibile, mi sono consentita delle licenze poetiche, anche esse discusse con Chico…“
Accanto a Maria Pia, grandissimi musicisti e compagni di lungo corso, virtuosi di strumento e di un interplay profondo, portatori di intimità e di sentimento che la comune e lunga frequentazione dei palchi consente: il pianista gallese Huw Warren, che con lei ha inciso due album “Dialektos“ e “’O Pata Pata“; il virtuoso clarinettista Gabriele Mirabassi a suo agio in ambito classico e jazz, e da molti anni legato alla musica e alla cultura brasiliana; il chitarrista brasiliano Roberto Taufic autore di molti arrangiamenti del disco e musicista di straordinaria sensibilità; Roberto Rossi, percussionista peculiarmente creativo e anticonvenzionale. Ospite del disco, anche l’Ensemble Vocale Burnogualà, fondato anni fa dalla stessa Maria Pia De Vito, particolarmente volto alla ricerca vocale e musicologica.
Maria Pia De Vito: “Sono stati anni di studio e di lavoro certosino costellati nel frattempo da tanti incontri ed eventi straordinari: le tournée e le registrazioni in Brasile cantando le composizioni di Guinga, gli incontri con Ivan Lins e con Egberto Gismonti, anche lui prodigo di incoraggiamenti per il mio lavoro, gli affettuosi scambi epistolari con Geraldo Carneiro, autore di “Agua e Vinho“, e con Paulo Cesar Pinheiro, autore di “Notturna“ (di Guinga).
L’appoggio e la stima di questi artisti straordinari mi hanno fatto sentire in questi anni sempre più “felice prigioniera“ di una rete di bellezza , e sono per me fonte di una gioia e di una gratitudine che non avrà mai fine. Come quella che provo per i miei compagni di musica in questo lavoro, e non solo…“
La sperimentazione sul canto e sulla voce di Maria Pia De Vito, cantante e compositrice pluripremiata a livello internazionale, abbraccia diversi campi d’azione.
La sua carriera è densa di importanti collaborazioni e incontri musicali: John Taylor, Ralph Towner, Chico Buarque, Guinga, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu, Paolo Damiani, Cameron Brown, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels, Area, Joe Zawinul, Michael Brecker, Peter Erskine, Kenny Wheeler, Miroslav Vitous, Nguyen-Le, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Steve Turre, Maria Joao, Monica Salmaso, Art Ensemble of Chicago.
Chico Buarque: “Un regalone, Maria Pia! Il tuo “Você Você“ è bello da piangere, l’ho sentito venti volte. Grazie, mille grazie. Mi piace molto la traduzione, credo che tutte le canzoni brasiliane dovrebbero essere cantate in napoletano. E che bella questa parola, malombra. Um beijo (te vaso ngoppo all’uocchie), Chico“
Guinga: “Le versioni di Maria Pia sono perfette. Sembra che le canzoni siano state concepite a Napoli, d’ora in poi hanno la doppia cittadinanza.“
Egberto Gismonti: “Bella, straordinaria, impressionante, prevalentemente dolce, e delicata la versione di “Agua e vinho“ di Maria Pia. Quanta abbondanza! L’arrangiamento è assolutamente trasparente. Tutti gli intenti sono chiari e ben eseguiti. Ogni voce che entra nell’arrangiamento dà la sensazione di un nuovo livello, una nuova idea di abbracciare la melodia. Complimenti ai musicisti che rispettano i loro strumenti fino al punto di renderli “parlanti“ e fargli dire quello che vogliono.“
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Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti "BONAVENTURA BARATTELLI"
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