La scomparsa di Claudio Abbado ha colpito, nel profondo del cuore, anche la città dell’Aquila. Un legame speciale, unico e prezioso ha sempre unito il direttore milanese all’intera comunità aquilana. La sua prima visita alla città risale a quasi sessant’anni fa: giovanissimo, appena ventunenne, Abbado non aveva ancora debuttato come direttore d’orchestra e stava intraprendendo una promettente carriera di pianista. La SocietàAquilanadei Concerti, alla sua nona stagione, lo invitò infatti insieme al padre, Michelangelo, allora direttore dell’Orchestra d’Archi di Milano. Un concerto memorabile: padre e figlio si esibirono nella sede storica del Castello Cinquecentesco il giorno dell’Epifania del 1955 e regalarono al pubblico una indimenticabile interpretazione, tra l’altro, del Concerto in re minore per pianoforte e archi di Johann Sebastian Bach.
Negli anni successivi Abbado ha voluto far sentire il suo interesse e la sua vicinanza in due dei momenti cruciali nella storia dalla città: il 13 giugno del 2009, apochi mesi dal sisma del 6 aprile, offrì generosamente, all’Auditorium della Guardia di Finanza, un altro concerto rimasto nella memoria di tutti gli aquilani: la sua visione tesa, acuta, lucidissima della Sinfonia Tragica di Schubert e della Sinfonia in sol minore di Mozart rimane uno dei punti più alti della vita musicale cittadina. Fu proprio in quella occasione che nacque un progetto molto ambizioso: quello cioè di donare a L’Aquila e alla Società dei Concerti “B. Barattelli” un nuovo auditorium destinato alla musica. All’idea aderì con entusiasmo, come si sa, l’architetto Renzo Piano, compagno di Abbado in tante avventure musicali. Il 7 ottobre del 2012 l’Auditorium del Parco, sorto a pochi passi dal Castello Cinquecentesco, reso inagibile dal sisma, si inaugurò alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E Claudio Abbado fu nuovamente protagonista, sempre insieme all’Orchestra Mozart, di un evento che rimane nella storia: un generosissimo concerto ancora un volta nel segno e nel nome, come sessant’anni prima, di Johann Sebastian Bach. Un cerchio che purtroppo si è chiuso, ma che vivrà perennemente nella memoria e nella riconoscenza dell’intera città dell’Aquila.
Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti "BONAVENTURA BARATTELLI"
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