L’AQUILA. In programma per domenica 3 maggio, all’Auditorium del Parco con inizio alle ore 18 il recital del pianista Carlo Guaitoli, ospite della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”. L’artista, oltre ad essere docente a Terni, ha eseguito concerti con prestigiose orchestre e in varie parti del mondo, ivi comprese Cina, Giappone, Israele etc. e torna a L’Aquila dopo molti anni.
Fu proprio in questa città che, nel 1993, nacque il sodalizio con il noto compositore Franco Battiato in occasione della presentazione della Messa Arcaica. Negli anni ’70 Franco Battiato, oggi considerato un punto di riferimento per l’arte cantautorale italiana e non solo, procedeva in una eclettica ricerca e studio di generi e stili anche molto distanti fra loro, dalla canzone alla musica etnica, al rock progressivo e, non in secondo piano, all’avanguardia cosiddetta “colta”. In ogni caso si dedicava molto alla sperimentazione musicale, tanto da vincere con l’album “L’Egitto prima delle sabbie” del 1977 il Premio Stockausen. E’ proprio con il brano omonimo, contenuto in quel lavoro discografico, che Carlo Guaitoli inizierà il programma del concerto che si divide in due parti distinte. La prima è dedicata alla musica del nostro tempo con la citata opera di Battiato, cui si aggiungono tre brani del 1997 Lullaby song, Neverending love, Chromosomes, del compositore Gian Carlo Scarponi e la Seconda Sonata di Carlo Boccadoro (2012).
La seconda parte è quella più “classica” con due capolavori del repertorio pianistico: 4 Impromptus op. 90 di Schubert e la Grande polonaise brillante op. 22 di Chopin.
Così spiega il pianista Carlo Guaitoli: “La decisione di confezionare un programma di questo tipo nasce dal desiderio di esplorare e di mettere in relazione alcuni dei molteplici interessi da me coltivati e maturati nel corso degli anni. Franco Battiato è in un certo senso il trait d’union nella prima parte del programma, dedicata a musiche dei giorni nostri e la sua presenza è piuttosto significativa. Le composizioni che ascolterete in questa prima parte sono molto distanti in termini di linguaggio stilistico e tecnica di scrittura, quello che le accomuna è però la concezione artistica dei tre compositori e l’idea che sta alla base del loro lavoro, il vivere la creazione musicale come ricerca di un risultato sonoro e non come tecnica di scrittura strutturale… Il programma procede nella seconda parte a ritroso nel tempo e ci riporta a un mondo lontano, quello ottocentesco, e ancora di suono parliamo. I brani celeberrimi che ascolterete, sui quali non mi soffermerò in inutili spiegazioni, segnano la nascita di una concezione nuova legata al suono e al lirismo del pianoforte e alla impellente necessità di esprimere attraverso di essi l’interiorità e l’intimità del compositore.”
Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti "BONAVENTURA BARATTELLI"
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